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Il marketing è ancora la vendita di un prodotto?

Le strategie di marketing e di vendita hanno saputo adattarsi al nuovo mondo digitale, ma il marketing si basa ancora sulla vendita di un prodotto?

by Elia Tessari

Con l’avvento dei social media, le strategie di marketing si sono dovute adattare al mercato, iniziando a popolare le piattaforme con contenuti sempre più coinvolgenti al fine di trovare nuovi clienti o fidelizzare quelli già esistenti.

Questa pratica ha portato alla nascita di agenzie specializzate, come quelle di comunicazione, di influencer marketing, di growth hacking e molte altre. In parallelo, la creazione di strumenti sempre più performanti e interconnessi per lo sviluppo delle strategie di marketing ha resoil singolo utente una risorsa inesauribile e sempre più strategica per la vendita di prodotti o servizi.

Inoltre, considerando quante startup, aziende e imprese si sono adattate alle esigenze del mercato, possiamo ora affermare che online è possibile trovare tutti i prodotti e i servizi di cui abbiamo bisogno.

Qui entra in gioco la mia domanda di oggi: il marketing è ancora semplicemente la vendita di un prodotto?

Se da un lato non è più sufficiente essere presenti online per risultare competitivi, dall’altro una strategia di social media management, comunicazione e marketing non può più essere incentrata esclusivamente sul prodotto, ma deve generare un impatto emotivo sull’utente. Deve essere in grado di vendere emozioni e suscitare nel pubblico il bisogno e il desiderio di preferire quel prodotto rispetto a quello dei competitor.

Proprio per questo motivo, anche le aziende più piccole del nostro territorio stanno investendo regolarmente piccoli budget nell’advertising online, ottenendo risultati significativi.

Inoltre, va considerato che la mera presentazione delle caratteristiche di un prodotto o servizio e dei relativi benefici non è più sufficiente e non viene più presa in considerazione come metodo di acquisto.

Un esempio lampante è rappresentato dalla comunicazione nel settore dei beverage, in particolare nell’ambito dell’olio e del vino. Due prodotti che hanno fatto la storia dell’industria alimentare italiana, ma che stanno sempre più faticando ad emergere e a spostarsi da una comunicazione prevalentemente focalizzata sul prodotto. Questo approccio non attrae la Generazione Z, sempre più attenta e digitale, che ha imparato a individuare le aziende poco trasparenti e poco autentiche, allontanandosi dall’ammirazione verso queste due industrie chiave per l’economia del nostro Paese.

E tu, cosa ne pensi? Credi che siano tramontati i tempi in cui bastava pubblicare una foto del prodotto per attirare nuovi clienti?

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